Sentenza del Consiglio di Stato del 15 luglio 2013: Stop agli affidamenti diretti alle Università.

Dopo il Tar di Lecce e dopo la pronuncia della Corte di Giustizia di Lussemburgo, è ora il Consiglio di Stato a bocciare l’affidamento da parte della Asl di Lecce all’Università del Salento della verifica di vulnerabilità sismica e ad affermare alcuni importanti principi in tema di legittimità degli accordi fra Amministrazioni.

Oggetto di quell’affidamento era la verifica di tutti gli edifici ospedalieri; l’azienda sanitaria aveva ritenuto di poterli affidare direttamente al Dipartimento di Ingegneria dell’Università perché quella indagine implicava elevate ed innovative conoscenze e rientrava quindi nel campo della ricerca scientifica, proprio del mondo accademico.

I giudici hanno affermato che “la presenza di un corrispettivo e il fatto che le attività oggetto dell’accordo siano reperibili presso operatori privati, oltre all’elemento della mancanza di un interesse comune fra le due amministrazioni, fanno sì che si debba procedere con appalto pubblico e che non si possa utilizzare lo strumento degli accordi di collaborazione previsti dall’articolo 15 della Legge 241/1990 in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”.

In definitiva sia il Tar, sia la Corte di Giustizia  UE, sia il Consiglio di Stato ribadiscono che la norma della legge 241/1990 può essere utilizzata soltanto quando vi sia un interesse realmente in comune fra due amministrazioni e non sia previsto un corrispettivo;  in tutti gli altri casi occorre fare ricorso al mercato ed esperire una gara pubblica, sia sotto sia sopra soglia comunitaria.